martedì 29 aprile 2014

Le “disabilità” di Fiumicino

L'utilizzo dell'aeroporto internazionale di Roma Fiumicino, per un disabile, è “un lusso” che in pochi possono permettersi.
Arrivare all’aeroporto con i "moderni" treni che collegano la città all’hub, è un’utopia: tanto per iniziare, i due unici treni (uno che parte
dalla stazione Termini, l’altro dal "resto del mondo", collegando altre zone più o meno periferiche), non sono attrezzati ad accogliere persone con
disabilità, indipendentemente dal tipo e dalla gravità dell'handicap. In particolare, il secondo treno, è più simile ad un carro bestiame o ad un treno
merci, fatto di corridoi stretti, posti a sedere ancor più angusti, vagoni sommersi di immondizia, cattivi odori e ladruncoli vari che salgono o scendono indisturbati ad ogni fermata, “ripulendo” i passeggeri (gli unici che fanno “approfondita” pulizia…) e talvolta anche il
personale in servizio.
Una volta superata la barriera architettonica del salire e scendere da uno di questi due treni (alcune banchine sono distanti dai treni lo spazio di un salto in lungo ed in alto), bisogna trovare  un posto "adatto", che quasi sempre, non c’è. Tre infiniti tunnel rialzati hanno dei tapirulant che naturalmente, spesso risultano inagibili, così come molte delle scale mobili aeroportuali.
Gli ascensori, mediamente sporchi e maleodoranti, risultano particolarmente lenti e difficili da utilizzare. I carrelli dei bagagli, tra l’altro, riempiono proprio gli ascensori, non avendo altro modo di salire o scendere dai diversi piani di accesso uscita aeroportuale. Anzi, le scale mobili in più punti, non risultano nemmeno troppo adatte al trasporto delle persone, minuscole e strette al punto da poter essere utilizzate una persona per volta,
in fila indiana.
Chi viceversa decide di raggiungere l'aeroporto in macchina, in partenza potrebbe riuscire a trovare qualche parcheggio disabili, non "occupato" dai
soliti furbi o tassisti privati incivili. Ma chi invece deve essere "prelevato" in arrivo, non ha scampo: deve fare il chilometrico percorso di
guerra, (gli attraversamenti pedonali sono costituiti dalle comode, piccole “discese della morte”), fino ai parcheggi a breve termine, che se non sei un atleta preparato, non raggiungerai mai nella mezz'ora messa a disposizione per fare “anda e rianda”, sempre ammesso che il volo sia arrivato in svizzera precisione, il personale addetto all'assistenza fosse pronto ai box come il team della Ferrari e che il bagaglio spedito in stiva, fosse miracolosamente ritrovato, e, ancora integro, fosse disponibile al nastro di ritiro, in pratica.
E’ più possibile che il Fiumicino Calcio approdi in serie A.
Allo scadere del 31° minuto paghi la comoda cifra di quattro euro l'ora.
Ma torniamo al nostro amico disabile, in partenza, che, una volta riuscito ad arrivare indenne al proprio terminal, dovrà cimentarsi con delle prove di abilità volte al raggiungimento del proprio banco check-in. Nonostante le compagnie aeree abbiano previsto banchi check-in "dedicati", il personale che si occupa di dare assistenza ai disabili, nel complicato percorso dal check-in ai gates di imbarco, è sempre troppo poco, e quindi, soprattutto nei periodi di alta stagione, la possibilità di perdere il volo prenotato è altissima anche se giunti con un anticipo esagerato.
Spesso comica la scena ai controlli di sicurezza dove al disabile motorio, in carrozzina per capirci, viene esortato, così come Gesù nei confronti di Lazzaro, ad alzarsi. Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere.
Se disgraziatamente, poi, il disabile di turno si trovasse a fronteggiare il bisogno di usare i bagni dell’aeroporto, allora sì che ci sarebbe da
sbellicarsi... I vecchi bagni della zona sterile del terminal 1, ad esempio, sono stati ridotti di numero per far spazio ai negozi, e la conseguente attesa del bagno libero... (uno qualunque...purché sia un bagno...), sono altro motivo di perdita del volo, e questo vale per chiunque, passeggero normodotato o disabile che sia.
Certamente esistono dei bagni per disabili... Sono anche più spaziosi e si trovano nella zona dei gate B e C, ma alcuni sono chiusi a chiave
e utilizzati come magazzini di servizio dal personale delle pulizie, altri (in particolare quelli della zona C), vengono usati sia come bagni degli uomini
(oltre che per disabili), poiché nel momento in cui scrivo, il bagno degli uomini della zona C, è tuttora, e da tempo immemore, in manutenzione. A
lavorazione ultimata, si narra che si passerà agli interventi di manutenzione del bagno delle donne, quindi l’attuale bagno dei disabili, diverrà anche il
bagno delle donne per la durata necessaria che pare sia stimata a quella di realizzazione di una nuova linea metropolitana a Roma.
Quindi, in sostanza, se siete disabili e non volete rischiare di perdere il volo, preoccupatevi di "risolvere" altrove le vostre necessità fisiologiche prima di raggiungere l'aeroporto.
Se a Fiumicino venite per fare shopping, avete trovato il vostro paradiso ideale. Gli “schicchettosi” e costosi negozi che troverete all'interno vi faranno sentire come in via Condotti, ed altrettanto in via Veneto i molteplici ristoranti aeroportuali.
Per concludere, se volete passare "del buon tempo" nel sedime aeroportuale di Fiumicino, un po' come se andaste a passare la domenica al centro commerciale, beh allora siete i benvenuti. Ma se pretendete anche di viaggiarci, allora chiedete troppo. Se siete pure disabili allora siete veramente
eccessivi...direi "fuori di testa".

martedì 15 aprile 2014

Differenza di ore

Chi ha un figlio portatore di handicap ha una visione particolare del tempo. La scansione in “ore” è basilare non solo per gestirgli al meglio la giornata, ma soprattutto per ottenere il diritto alla sua formazione: le ore scolastiche. Si tratta dei legittimi momenti di sostegno scolastico, assicurati dalle normative, indispensabili a tanti giovani disabili per far parte del nostro mondo. Della parte migliore del nostro mondo quotidiano: quella dell'apprendimento, dell'istruzione, della condivisione, dell'integrazione. Purtroppo oggi “le ore dei diritti e dei doveri” sono sempre più a rischio. Sono in disuso. Nel lavoro, nella sanità, nell’integrazione delle persone più svantaggiate. Al diavolo il sacrosanto diritto allo studio e alla vita di chi è ai margini, di chi non ha potere e non ha insolenza. La scontata conseguenza sono le precarizzazioni e i tagli scolastici a danno dei disabili, L’elemosina di qualche ora di sostegno al posto delle trenta “doverose” stabilite da normative sempre più sotto attacco in nome della spending review. Dove sminuzzare equivale a regredire. Ci sono, poi, “le ore del piacere”. Quelle, nei “piani alti”, vanno di moda. Oliate dal Dio denaro, rigorosamente pubblico. Benefit, potere, apparizioni televisive, alberghi, campagne elettorali, belle donne (e non solo). Io li vedo come momenti sottratti al mondo quotidiano per tentare di riempire i propri fallimenti. Recuperando qualche squallida emozione. E' un Paese che sprofonda nelle ingiustizie, che affonda nel grottesco, che s'inabissa nell'illegalità quale regola di ogni giorno quello che stiamo consegnando ai nostri figli.

lunedì 14 dicembre 2009

Appello bipartisan al ministro Gelmini per Asia Neumann



Appello bipartisan al ministro Gelmini per Asia Neumann

Roma, 11 dicembre- Un appello urgente al ministro Maria Stella Gelmini per garantire il sostegno scolastico ad Asia Neumann, la ragazza fiorentina affetta da sindrome di Greig che frequenta il liceo linguistico ‘Pascoli’ nel capoluogo della Toscana con sole 9 ore di assistenza in classe.
L’iniziativa, promossa dal senatore democratico Andrea Marcucci, è sottoscritta da parlamentari di tutti gli schieramenti: Massimo Baldini, Riccardo Migliori e Roberto Tortoli del Pdl, Nedo Poli dell’Udc e Vannino Chiti, Franco Ceccuzzi e Ermete Realacci del PD.
“Il Tar della Toscana ha ritenuto di respingere il ricorso del padre di Asia- spiega Marcucci in una nota- dichiarando che la legge finanziaria stabilisce il limite delle ore di sostegno per gli studenti disabili. E’ chiaro che a questo punto deve essere il Ministro ad intervenire direttamente per garantire ad Asia il sostegno di cui ha bisogno per proseguire gli studi”.
Nella lettera inviata a Maria Stella Gelmini, al sottosegretario Giuseppe Pizza e a Cesare Angotti, direttore dell’ufficio scolastico regionale della Toscana, i parlamentari richiamano le perizie mediche che il padre aveva allegato al ricorso al Tar e “segnalano la necessità di un sostegno scolastico completo con l’intervento di professionalità adeguate”. “In virtù della situazione specifica- i parlamentari che hanno sottoscritto l’appello di Andrea Marcucci- richiedono una decisione urgente del ministero”.
scritto da il 11/12/2009 alle 16:24

Ecco il Testo del documento inviato al Ministro M.Gelmini:

Alla Cortese Attenzione
Ministro Maria Stella Gelmini
Per conoscenza
Sottosegretario Giuseppe Pizza
Per conoscenza
Dottor Cesare Angotti
Direttore Generale Ufficio scolastico regionale della Toscana

Gentile Ministro
Il 3 dicembre scorso il Tar regionale della Toscana ha respinto il ricorso presentato da Alessandro Neumann, che chiedeva per la figlia Asia, affetta da sindrome di Greig, più ore di sostegno, rispetto alle 9 garantite fino ad oggi per frequentare la prima liceo linguistico al Pascoli di Firenze.
Il Tar della Toscana, diversamente da sentenze emesse su casi analoghi in Veneto e Sardegna, ha ritenuto più importanti le norme stabilite nella legge Finanziaria rispetto alle esigenze cliniche di Asia.
La ragazza attualmente beneficia di un incremento di 4 ore settimanali, finanziato dalla Provincia di Firenze, di cui 2 ore per l’educazione fisica, una per la geografia ed una per il ripasso fuori dalla classe. Il Comune di Firenze, altresì, garantisce la presenza di un educatore (figura diversa dall’insegnante di sostegno) per le materie di grammatica, epica, latino, storia, scienze ed inglese. Asia è invece senza alcun sostegno per quanto riguarda algebra, geometria e scienze della formazione. Il risultato di questa situazione è che la ragazza in pochi mesi è notevolmente regredita e tutte le perizie mediche e psicologiche allegate dal padre nel ricorso al Tar, segnalano la necessità di un sostegno scolastico completo con l’intervento di professionalità adeguate.
Per questo noi sottoscritti parlamentari, vista la gravità della situazione, Le sottoponiamo il caso, per chiederle di intervenire urgentemente, al fine di ristabilire un sostegno scolastico ad Asia, almeno nelle materie più importanti.
Certi di un suo rapido interessamento,
Andrea Marcucci senatore (PD)
Massimo Baldini, senatore (PDL)
Franco Ceccuzzi, deputato (PD)
Vannino Chiti, senatore (PD)
Riccardo Migliori, deputato (PDL)
Nedo Poli, senatore (UDC)
Ermete Realacci, deputato (PD)
Roberto Tortoli, deputato (PDL)

mercoledì 9 dicembre 2009

A GHILARZA (OR) ed a SAN DONÀ DI PIAVE (VE) c'è Giustizia (per fortuna...), a Firenze NO!

"Il ministero perde il primo round con le madri di tre bimbi disabili"

06 dicembre 2009

GHILARZA (OR) – Il ministero dell’Istruzione sconfitto al primo round davanti al Tar da tre madri tenaci. Disposte a tutto per rivendicare il diritto a un insegnamento di qualità per i propri figli. Anche a correre il rischio – verosimile – di soccombere in una causa che le opponeva al dicastero della Gelmini. I tagli alle risorse economiche e umane sono proprio all’origine del contendere, perché da questi è dipesa la razionalizzazione delle ore di sostegno di cui avrebbero dovuto usufruire tre bambini disabili che frequentano la scuola dell’ obbligo negli istituti comprensivi di Ghilarza e Abbasanta. Un supporto didattico-formativo scontato nella teoria, in quanto previsto dalla normativa, ma carente nella pratica. Lo hanno testato a proprie spese le famiglie dei minori che alla riapertura dell’anno scolastico hanno dovuto fare i conti con una realtà avversa: il ridimensionamento del servizio garantito dall’insegnante di sostegno. Le 24 ore settimanali standard previste per il sostegno degli alunni disabili iscritti alle primarie, e le 18 assegnate agli studenti delle medie, erano state drasticamente ridotte a meno della metà. All’indignazione generale è seguita la reazione di un gruppo di genitori, che non riuscendo a risolvere il problema attraverso i numerosi appelli indirizzati agli Uffici scolastici regionale e provinciale, si sono rivolti al Tar: «Non potevamo restare con le mani in mano.», ha detto una delle mamme che hanno fatto ricorso, «Era in gioco il diritto all’istruzione dei nostri figli. Le poche ore concesse non erano sufficienti a garantire ai bimbi con difficoltà di apprendimento un percorso didattico adeguato». La decisione del Tar ha dato sostanzialmente ragione ai genitori, sospendendo di fatto le disposizioni del ministero, in attesa che la causa venga trattata nel merito in aprile: «Insomma, i nostri bambini potranno riavere l’insegnante di sostegno per il monte ore che gli spetta.», ha concluso una mamma di Abbasanta, «Ci auguriamo che ciò faccia da pungolo ad altre famiglie che stanno vivendo situazioni analoghe». (mac)

la Nuova Sardegna — 05 dicembre 2009

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"Il Tar ridà i prof ai ragazzi disabili"

05 dicembre 2009

SAN DONÀ DI PIAVE (VE) – Vittoria al Tar per i ragazzi disabili. Nei giorni scorsi l’Uildm di Venezia (Unione italiana lotta distrofia muscolare) era ricorsa al Tar per chiedere all’Ufficio scolastico provinciale l’insegnante di sostegno per quattro ragazzi disabili, tre residenti nel Sandonatese e uno a Venezia, tutti con grave disabilità e costretti ad avere l’insegnante di sostegno solo per qualche ora al giorno. Il Tar mercoledì scorso, in sessione urgente con l’Uildm rappresentata dall’avvocato Renato Speranzoni, ha discusso la causa pubblicando ieri mattina la sentenza che obbliga gli istituti scolastici interessati a garantire l’insegnante di sostegno ai ragazzi disabili per tutte le ore della didattica. Senza l’insegnante di sostegno, o comunque con una presenza limitata, i ragazzi non erano in grado di seguire la normale didattica o comunque ci riuscivano solo per le ore di sostengo garantito.
«Di fronte alla chiusura del Provveditorato, che per presunti risparmi economici va a intaccare la crescita di questi ragazzi – commenta Gianfranco Bastianello, vicepresidente regionale dell’Uildm – i giudici hanno stabilito la preminenza dell’interesse dei ragazzi. L’integrazione culturale dovrebbe partire dalla scuola, ma se è proprio la scuola che nega questa integrazione se ne esce con le ossa rotte».
In questi giorni inoltre all’Uildm sono stati segnalati altri casi simili in provincia: «Tramite il nostro segretariato sociale – conclude Bastianello – siamo a disposizione per continuare queste battaglie di civiltà».
Giuseppe Babbo

fonte: Il Gazzettino – 5 dicembre 2009

giovedì 3 dicembre 2009

Oggi giornata della disabilità: Niente giustizia per i disabili.

Il giudice del TAR Toscana ha stabilito che le limitazioni imposte dalla finanziaria sono prioritarie rispetto alle necessità cliniche di Asia Neumann, nonché rispetto alle esigenze di pari opportunità stabilite dalla Legge 104 del 92. Aggiunto a ciò lo scarso impegno, ed addirittura, come nello specifico caso di Asia, la preconcetta volontà di vendetta degli enti locali, per essere stati messi, più volte di fronte alle loro specifiche responsabilità, che stanno definitivamente distruggendo le seppur labili possibilità di autonomia intellettiva di Asia. Ciò è criminale!

La percezione in merito al giudizio è che possa essere stato sbrigativo facendo di tutt’erba un fascio, laddove la Neuropsichiatra indicava lo stesso caso quale "eccezione che conferma la regola". Evidentemente poco si è entrati nel merito dell'argomento, in considerazione del giudizio finale piuttosto formale anzichè sostanziale; difatti non tiene in alcun conto le necessità riportate da tutte le figure professionali, che si sono occupate di Asia negli ultimi 10 anni. e ciò per l'eventuale preconcetto che chi si può permettere un avvocato ed un ricorso al TAR non deve avere un vantaggio rispetto a chi non può permetterselo. La giustizia dell’ingiustizia!

Nel frattempo Asia ha ottenuto dalla Provincia di Firenze e solo da qui a fine anno, un incremento di 4 ore settimanali di insegnante di sostegno (3000 euro), due ore sono state indirizzate all’Educazione Fisica, una alla Geografia e un’ora al ripasso, fuori dalla classe, alla faccia dell’integrazione. Così Asia, che non ha problemi motori, avrà l’insegnante di sostegno a Ginnastica (ove è pure ghettizzante…) e sarà sola in materie per lei incomprensibili, se non semplificate, quali: Algebra – Geometria – Scienze della Formazione. Per materie quali: Grammatica - Epica – Latino – Storia – Scienze – Inglese avrà l’appoggio di un educatore, figura questa inadatta a tale ruolo, deputata alla socializzazione e non alla didattica. Alla faccia dell’attenzione e dell’organizzazione.

Intanto tutti coloro (professionisti competenti), che hanno a che fare con Asia, insegnanti attuali compresi, segnalano che Asia riferendosi alla scuola, comincia a mostrare importanti segni di disagio.

Io so che quando è a casa piange tutto il pomeriggio riferendomi che non vuole più andare in quella scuola dove si annoia non è capita e non capisce, e che non le piace. Rifiuta qualunque compagno dicendo che non sono suoi amici (e dire che invece sono stati straordinari nell’accoglienza, ma evidentemente non basta).

Lo scorso anno ha concluso l’anno scolastico, scrivendo un tema (seppur alla sua maniera) sulla seconda guerra mondiale. Oggi siamo regrediti al “disegnino” che faceva alla seconda elementare (a 16 anni ieri è tornata da scuola con la lettera a babbo natale). E’ questo il disabile che vuole questa società infame! Ed anche chi avrebbe la possibilità di raggiungere qualche traguardo, non solo non viene aiutato, ma viene addirittura ostacolato, come nel caso di Asia. Ho perso le parole, ma anche la forza, la fiducia, la speranza, che in questa nazione esista giustizia ed umanità. Certo mettiamo il crocefisso in classe e nello stesso luogo “uccidiamoci” Asia! Perché senza intelletto è come morire!

giovedì 26 novembre 2009

“Mia figlia parcheggiata per ore davanti a un pc” 21 novembre 2009


LIVORNO – «Mio figlio? Sta 14 ore su 25 a scarabocchiare quaderni». «La mia bambina? Parcheggiata mattinate intere davanti a un pc». «Francesco è fortunatissimo. È passato da 24 ore di sostegno su 40, a 19: una mosca bianca». Tu chiamale, se vuoi, esasperazioni. Sono le storie – tutte tristemente simili – dei figli dei genitori dei ragazzi H (così spesso la scuola ancora li chiama) al tempo della Gelmini.
I capannelli di genitori davanti all’Usp si trasformano in un ping-pong di recriminazioni. A dar man forte ai livornesi è arrivato anche Alessandro Neumann che a Firenze sta conducendo («purtroppo da solo», fa notare) analoghe battaglie per i diritti negati di sua figlia Asia. Tutti hanno tra le mani un foglio col logo di Disabilandia: un mondo morsicato, «perché qualcuno si è mangiato i diritti dei nostri figli». Il maxi-striscione parla da sé: «Un mondo intero di diritti».
«A mio figlio i diritti li hanno più che dimezzati – racconta babbo Gabriele Giari – certificato disabile al 100%, lo scorso anno aveva un prof per 22 ore, quest’anno 9». Dodici anni, colpito da una malformazione genetica, frequenta le medie Marcacci di Collesalvetti: «Che fa nelle ore che non è seguito? Bella domanda, piacerebbe saperlo anche a me. Stiamo meditando di compiere blitz a sorpresa nelle scuole».
Alessandro Cappagli è uno dei pochi babbi che ha deciso di metter mano al portafogli: «Un ricorso al Tar per vedere rese le ore di sostegno previste per mio figlio dalla certificazione Asl: anche in previsione del prossimo anno». Suo figlio, 10 anni, autistico, è in quinta elementare alle Modigliani: il prossimo anno il delicato passaggio alle medie. «Col rischio di perdere tutti i diritti conquistati. Quest’anno viaggiamo già in retromarcia: il venerdì lo faccio rimanere a casa, la maestra può garantire sostegno fino al giovedì». G.Della Maggiora

il Tirreno — 21 novembre 2009

venerdì 20 novembre 2009

Provincia di Firenze - IL CASO ASIA NEUMANN

Provincia di Firenze

IL CASO ASIA NEUMANN

“E’ una civiltà barbara quella che non è in grado di garantire il diritto allo studio ad una minore, tanto più se portatore di handicap”

E’ una civiltà barbara quella che non è in grado di garantire il diritto allo studio di un minore tanto più se portatore di handicap. Il capogruppo UDC Federico Tondi e la Vice Segretaria comunale Gioietta Pietroniro intervengono sul caso della giovane fiorentina Asia Neumann. “Il caso di Asia Neumann, ragazza di 15 anni, portatrice di handicap che nel passaggio dalle scuole medie inferiori a quelle superiori si è vista togliere il diritto all’insegnante di sostegno è la dimostrazione lampante di come i tagli imposti da questo governo siano indiscriminati e quindi non tengono conto di priorità che la politica invece dovrebbe avere ben chiare come le politiche sociali e il diritto all’istruzione. Speriamo che dopo mesi e mesi trascorsi dai genitori di Asia a rincorrere amministratori locali, dirigenti scolastici, ministri, onorevoli, senza ottenere alcuna significativa risposta, con il ricorso presentato al Tar della Toscana questa vicenda trovi l’unico epilogo possibile per una società che si vuol ancora definire solidale e attenta ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione. L’UDC – ricordano Tondi e Pietroniro – già nel marzo 2009, con l’Onorevole Luciano Ciocchetti, aveva presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere conto della continuità didattica da garantire alla minore: il Ministero della P.I. dopo tante belle affermazioni di principio ha ammesso che l’erogazione del sostegno era legato esclusivamente a fattori di disponibilità economica. Nella speranza che il Tar della Toscana accolga il ricorso e garantisca ad Asia e ai casi simili a lei, il sacrosanto diritto all’istruzione, l’UDC fiorentino non può fare a meno di denunciare con forza questa dei tagli indiscriminati, figlia della scellerata logica tremontiana poco incline alle questioni sociali. Questa vicenda lascia poi aperti alcuni interrogativi: come vengono ripartite le risorse economiche a disposizione del direttore scolastico regionale e provinciale? I casi di disabilità vengono correttamente valutati nelle loro situazioni soggettive ed oggettive oppure si segue la logica pilatesca del dare a tutti qualche briciola per non far torto a nessuno? Come è possibile che uno studente disabile, dopo aver usufruito nelle scuole elementari e medie dell’insegnante di sostegno grazie all’intervento delle istituzioni pubbliche venga di colpo dimenticato nel passaggio alle scuole medie superiori? Nonostante tutto siamo convinti che, questa vicenda possa trovare un epilogo positivo se solo gli enti locali coinvolti: la Regione e il Ministero facessero, ognuno, la propria parte. In ogni caso, da parte nostra – concludono Tondi e Pietroniro – proseguirà l’impegno in tutte le sedi istituzionali sia per tenere alta l’attenzione su questo tema che per stimolare enti locali, regione, governo, ad operare tagli là dove ci sono sprechi veri nella P.A. piuttosto che nelle politiche sociali, che sono alla base della nostra civiltà e cultura politica”.

Federico Tondi Gioietta Pietroniro
Capogruppo UDC Provincia di Firenze Vice Segretario comunale UDC
19/11/2009 14:29
Provincia di Firenze

lunedì 16 novembre 2009

Radio RAI 1 - Diversi da chi - del 14/11/2009 - di Ilaria Sotis

Alessandro Neumann (http://coordisabile.blogspot.com), Salvatore Nocera (Responsabile scuola della FISH), Giovanni Pagano (Presidente di turno della FAND), intervengono alla trasmissione Diversi da chi - del 14-11-2009 - di Ilaria Sotis sul tema della Disabilità nell'attuale, difficile, situazione della Pubblica Istruzione Italiana. Viene tra l'altro annunciato l'incontro delle maggiori consulte disabili con il Ministro Mariastella Gelmini proprio su tali prolematiche.

Scuola, Giovedì Gelmini incontra associazioni disabili - 16 novembre 2009

ROMA – Fand e Fish, le federazioni più rappresentative del mondo della disabilità, dopo la riunione della Consulta delle Associazioni delle Persone con Disabilità del 4 novembre scorso presso il Miur, avevano espresso forti perplessità circa l’opportunità di proseguire la collaborazione con il ministro. La perdurante assenza di risposte da parte del mondo politico sull’attuale grave condizione della scuola pubblica italiana, che vede seriamente compromesso il processo di inclusione degli alunni con disabilità, è stata fonte di grande preoccupazione per le associazioni che hanno fatto fronte comune per chiedere un immediato e inderogabile incontro con il ministro Gelmini. La risposta non si è fatta attendere. La richiesta congiunta della Fand e della Fish ha avuto quale esito la convocazione della Consulta delle Associazioni delle Persone con Disabilità a un incontro con il ministro Gelmini il 19 novembre. La Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità e la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap hanno accolto con soddisfazione questa convocazione. Si augurano che, nel corso dell’incontro, il ministro possa indicare soluzioni concrete per risolvere positivamente le emergenze che, dall’inizio del nuovo anno scolastico, si pongono quali ostacoli per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.

Le questioni più urgenti, che riguardano fra le altre, il numero degli alunni con disabilità inseriti nella stessa classe e il conseguente rischio di un ritorno alle classi differenziali, sono state già segnalate al ministro Gelmini attraverso un documento a firma congiunta delle due federazioni. Rispetto alle risposte che il ministro dovrà fornire, vi è grande attesa da parte di tutte le associazioni aderenti alle Federazioni firmatarie e del mondo della disabilità. Nel frattempo, le due federazioni confermano una iniziativa per il 3 dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.

(www.ilvelino.it)

mercoledì 11 novembre 2009

TGR Toscana Rai 3 10-11-09 Bimbi senza insegnanti di sostegno di Giammarco Sicuro

Una nuova intervista di Giammarco Sicuro andata in onda il 10 novembre 2009 al TGR Toscana di RAI 3, collega le comuni vicende della famiglia Neumann e delle famiglie del comitato "Disabilandia". La problematica è invariata, l'assenza di adeguato sostegno intrascolastico. E' probabile che altre famiglie siano in altrettanto gravi difficoltà, da qui nasce spontaneamente l'invito a "trovarsi", per raggiungere insieme l'obiettivo comune, il diritto allo studio per i disabili e per tutto l'orario scolastico, non per un terzo dello stesso. L'appello è esteso a tutti coloro abbiano senso civico e sensibilità, ma a maggior ragione a tutti coloro risultino coinvolti nelle tematiche della disabilità.
http://coordisabile.blogspot.com


"Bimbi senza insegnanti di sostegno"

Ma lescamotage si scontra con i tagli del monte ore. Lunica soluzione è il ricorso ai precari.
A Pieve una cinquantina di alunni vengono seguiti da altri docenti.
Protesta dei genitori che minacciano azioni contro il Provveditorato

PIEVE A NIEVOLE. Disabilandia arriva anche a Pieve a Nievole. Il comitato spontaneo di genitori sorto a Livorno per difendere il diritto allo studio dei bambini diversamente abili, che si è guadagnato un ruolo di primo piano negli ultimi giorni sulla ribalta mediatica regionale, è stato contattato da un gruppo di papà e mamme dellistituto comprensivo Galileo Galilei attraverso il sito internet del Tirreno.
I genitori labronici sono già pronti, infatti, a presentare ricorsi durgenza contro i tagli di insegnanti di sostegno delle scuole. Nel mirino, lufficio scolastico regionale e il ministero.
Su questa scia, un drappello di genitori ha deciso di rivolgersi a loro per coordinare iniziative di protesta congiunte. Senza escludere le vie legali.
Meno ore per i bimbi. A Pieve, i ragazzi certificati sono una cinquantina. E anche qui, come nella città della costa tirrenica, si è verificata una riduzione della copertura del monte ore concesso a ciascun bimbo fino allo scorso anno scolastico. Una delegazione di genitori, ieri mattina, si è recata in presidenza a reclamare ancora una volta. E minacciando di portare il proprio malcontento in Provveditorato e allufficio scolastico regionale.
«Per tutta lestate spiega la vicaria Lucia Giachini abbiamo lavorato per andare incontro alle esigenze delle famiglie e degli studenti, cercando di garantire come sempre una copertura quasi totale. Ma il meccanismo è complesso. In pratica, nonostante sia la commissione H a inoltrare la richiesta delle ore di sostegno per ciascun bambino, in realtà alla fine il ministero, nel concedere le cattedre, applica la normativa che, addirittura, parla di rapporto di un insegnante ogni 4 alunni. Grazie a una deroga, viene concesso un docente ogni due studenti. Di conseguenza, diventa impossibile assegnare un insegnante a uno scolaro per 18 ore. Insomma, le richieste del gruppo H sono praticamente inconciliabili con i regolamenti ministeriali. Per noi il sostegno è un fiore allocchiello, una priorità assoluta. Per questo, fino allanno scorso, abbiamo attuato una strategia particolare, mettendo un monte orario settimanale a disposizione esclusiva dei portatori di handicap. Utilizzavamo, cioè, insegnanti del corpo docenti che completavano la cattedra seguendo, in orario curriculare, i diversamente abili. Con i nuovi tagli sopraggiunti, purtroppo non è più possibile attuare questo progetto perché le ore aggiuntive sono venute a mancare. Però, vi assicuro, facciamo il massimo. Anche il Comune, da parte sua, contribuisce annualmente. Comprendiamo i genitori e accogliamo le loro lamentele. Ma non possiamo fare altro».
Cattedre scoperte. A Pieve, come in altre realtà scolastiche, si pone anche il problema del mancato completamento delle assegnazioni di cattedre destinate al sostegno.
«Ma i ragazzi diversamente abili assicura la professoressa Giachini in attesa delle nomine definitive, sono seguiti dagli altri docenti di ruolo per le varie aree disciplinari. Nelle nelle prime due settimane abbiamo attuato soltanto lorario anti meridiano. A partire dalla prossima, con lentrata in funzione di tempo pieno e rientri, siamo pronti a pagare gli straordinari ai docenti che dovranno temporaneamente svolgere lattività di sostegno. In ogni caso procederemo a convocare a oltranza i precari presenti in graduatoria, fino a quando non avremo colmato ogni singola lacuna».

lunedì 9 novembre 2009

Il 10 novembre 2009 alle ore 0935, intervista a Controradio 93.6 FM ascoltabile anche in streaming su controradio.it.

Il 10 novembre 2009 alle ore 0935, è andata in onda, su Controradio 93.6 FM e 98.9 FM, un'ampia intervista radiofonica dedicata al tema del sostegno scolastico, incentrata sul "caso" di mia figlia Asia Neumann e realizzata da Raffaele Palumbo. E' ovviamente di interesse generale. Una denuncia questa, indirizzata a chi è , suo malgrado, coinvolto nelle tematiche della disabilità, ma che non mancherà di indignare qualunque cittadino responsabile e coscenzioso. La trasmissione riandrà in onda in replica domenica 15 novembre 2009 alle ore 1100. Buon ascolto!

venerdì 6 novembre 2009

Niente sostegno ai disabili, le associazioni minacciano: "Lasciamo la Consulta" - Articolo di Maristella Iervasi - Pubblicato da L'Unità

di Maristella Iervasi
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La scuola della Gelmini non è uguale per tutti. A Olbia-Tempio uno studente autistico liceale rischia di perdere l’anno perché - come denuncia la sua mamma - gli sono state assegnate solo sei ore di assistenza scolastica la settimana. Non è che l’ultimo caso del più grande scandalo dell’istruzione, come l’Unità ha più volte segnalato: l’integrazione negata agli studenti con disabilità. Persone con fragilità che hanno bisogno di sostegno e invece spesso vengono “parcheggiati” anche in sette in una stessa classe. Ma presto la Gelmini, che conosce da tempo la situazione e non parla, verrà messa con le spalle al muro.

La Fish e la Fand, due tra le più grosse federazioni che fanno parte della Consulta ministeriale dell’Osservatorio sull’integrazione, minacciano di lasciare la Consulta. Nei mesi scorsi due autorevoli pedagogisti, Dario Janes e Andrea Canevaro, si dimisero perchè in contrasto con la Gelmini. Ora la storia si ripete. E sarà boomergang. ”Non lasceremo la Consulta educatamente come fecero Janes e Canevaro - sottolinea Salvatore Nocera, presidente Fish. Faremo casino. La Gelmini è latitante. E se entro il 10 novembre non ci convocherà, saprà del nostro divorzio dalla stampa, come è accaduto per una illustra famiglia”. Più cauto il presidente della Fand, Pagano: “Siamo una federazione, non ci possiamo assumere la paternità di questa decisione. La questione verrà discussa il 10 novembre”.

Quel che in ogni caso accomuna le due federazioni è l’insoddisfazione per l’incontro dell’altro giorno in viale Trastevere: il ministro non si è presentato e nessuna delle questioni più volte sollevate è stata risolta. Il malcontento è noto fin dall’epoca dei tagli annunciati alla scuola. Ed è esploso con tutto il suo dramma in settembre, con il ritorno degli alunni tra i banchi. Classi con 30 studenti con fino a cinque ragazzi disabili abbandonati a se stessi. Tra le richieste invocate, lo sdoppiamento delle classi con numerosi alunni disabili e il ripristino del corretto numero degli insegnanti di sostegno.
06 novembre 2009

venerdì 30 ottobre 2009

Questione di "ore"

Le chiamano "ore del piacere". In realtà, a ben vedere, si tratta di momenti sottratti al mondo quotidiano per tentare di riempire i propri fallimenti. Recuperando qualche squallida emozione tra sesso-famolo-strano e chimica bianca.
Ci sono, invece, le "ore del dovere". Quelle per garantire i diritti degli ultimi. Ad esempio, i legittimi momenti di sostegno scolastico, assicurati dalle normative, indispensabili a tanti giovani disabili per far parte del nostro mondo. Della parte migliore del nostro mondo quotidiano: quella dell'apprendimento, dell'istruzione, della condivisione, dell'integrazione.
Le "ore del piacere" vanno di moda. Sono quelle dell'arroganza dei potenti cui tutto è dovuto. Quelle del "privato da rispettare". Ma oliate dal Dio denaro, rigorosamente pubblico. Cioè dai soldi degli altri.
Le "ore del dovere", invece, sono in disuso. Al diavolo il sacrosanto diritto allo studio e alla vita di chi è ai margini, di chi non ha potere e non ha insolenza. Il Dio denaro, in questo caso, non c'è. Tanto meno quello pubblico, che serve per l'alcova del dominus. La scontata conseguenza sono i tagli scolastici a danno dei disabili, l'elemosina di qualche ora di sostegno al posto delle trenta "doverose" stabilite dalle normative. Dove sminuzzare equivale a regredire.
E' un Paese che sprofonda nelle ingiustizie, che affonda nel grottesco, che s'inabissa nell'illegalità quale regola di ogni giorno quello che stiamo consegnando ai nostri figli.

(Scritto da Alessandro Neumann - ottobre 2009 - su concessione del sito Forche Caudine)

mercoledì 21 ottobre 2009

Intervento Televisivo di Alessandro Neumann ad "Altrevoci Diritti negati" a cura di Luce Tommasi

Altrevoci Diritti negati a cura di Luce Tommasi - in onda tutti i lunedì, mercoledì e venerdì alle ore 10Noi e loro A cura di Iman Sabbah - in onda martedi e giovedi alle 10Home In questa rubrica La disabilita’ nella scuola e nel sociale
21 / 10 / 2009 |

Tanti i problemi aperti e in attesa di soluzione a cominciare da quelli dei genitori di figli portatori di handicap che devono fare i conti con il quotidiano e con il problema deI diritto allo studio. In studio con Luce Tommasi, Alessandro Neumann, il padre di Asia, una ragazzina di 15 anni che dall’età di tre è stata riconosciuta portatrice di handicap grave ai sensi della legge 104 e Roberta Speziale, responsabile dell’area comunicazione e politiche sociali dell’Anffas, l’Associazione Nazionale Onlus Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale.

domenica 18 ottobre 2009

Nessun sostegno alla figlia disabile e lui minaccia di salire sul tetto della scuola

Agipress - Notizia n.19756
del 16/10/2009 - 16.06.42

Nessun sostegno alla figlia disabile e lui minaccia di salire sul
tetto della scuola

Esasperato da anni di battaglie per ottenere un giusto diritto, il
padre di una studentessa di 15 anni, portatrice di handicap grave,
minaccia di salire sul tetto della scuola e di rimanerci finché non
verrà assicurato alla figlia il sostegno scolastico.
Protagonista della vicenda è A.N., romano, 44 anni, comandante pilota
residente a Firenze.
La figlia, nata con gravi patologie conseguenti alla sindrome di
Grieg, frequenta il primo anno del liceo psico-pedagogico “Pascoli” di
viale don Minzoni a Firenze.
Il padre da mesi denuncia il fatto che alla ragazza siano state
assegnate soltanto nove ore di sostegno scolastico rispetto alle trenta
previste dalle normative. “Per le rimanenti ventuno ore, la ragazza
guarda il soffitto della classe, chiusa nel suo mondo di fantasia –
spiega il padre. “Mentre avrebbe bisogno di un’unica figura qualificata
capace di semplificarle le lezioni scolastiche. Il risultato di questa
assurda vicenda è la regressione dei progressi compiuti in questi anni
dalla mia bambina”.
Nei giorni scorsi l’uomo, esasperato dagli inutili contatti con il
ministero dell’Istruzione e dagli infruttiferi incontri con i
rappresentanti degli Uffici scolastici locali e con gli assessori alle
politiche sociali di Comune e Provincia di Firenze e Regione Toscana,
ha dato mandato all’avvocato Chiara Ceroni di ricorrere al Tar.

(http://www.agipress.it/elementiindex/index.php)

domenica 11 ottobre 2009

Basta bei discorsi e diritti sulla carta... passiamo ai fatti !

Questa non è un'Associazione, non è una Federazione, tantomeno una Consulta. In realtà è il tentativo di riunire tutti questi organi ed i singoli cittadini per affrontare in maniera congiunta le continue "prove", che io chiamerò "battaglie", cui, tutti coloro che hanno a che fare con la disabilità, sono continuamente sottoposti.

In un periodo di rilevante crisi economica e sociale come quello che stiamo vivendo, ritengo indispensabile ricercare una coesione tra associazioni e tra famiglie per individuare le soluzioni più idonee alle tante gravi situazioni che passano ormai quotidianamente sotto silenzio, nell’indifferenza generale.

I nostri amministratori contano sulla nostra incapacità organizzativa, e sono ormai abituati a trattare “i singoli” che combattono con tutte le loro forze contro i mulini a vento. Come palline da ping pong sbattuti da una parte all’altra, lasciati a noi stessi fino a quando non perdiamo definitivamente energia.

I vari Assessorati non temono più da tempo le nostre sfuriate, persino le nostre “minacce”, e tanto meno le nostre carte bollate. Fintanto che, attraverso un reale movimento di coesione, non promuoveremo azioni comuni, realmente incisive, saremo in balia di tutto ciò.

Ecco, dunque, la necessità di unirci e contarci, indipendentemente dalle apparenti divisioni sociali, economiche, politiche, associazioniste, se non addirittura sanitarie.

Bisogna fare di più, bisogna agire con concretezza. Mai come oggi l’unione fa la forza.

Alessandro Neumann (genitore di una ragazza disabile a Firenze)


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